Antonio Coletta Autore, ufficio stampa, redattore editoriale

Make Ciociaria Great Again

M

Come può la provincia di Frosinone tornare ai tempi floridi dei soldi sottratti alla Cassa del Mezzogiorno?

Lo chiedo a Sistino Calicchia. Mi accoglie nella sua azienda agricola di Laguccio tendendomi una salsiccia. “Assaggia”, mi dice, “dimmi che ne pensi”, la azzanno. Tiene al guinzaglio un maiale di nome Fido, “è un porco da passeggio”, sorride, “e lei sta mangiando sua madre”. Poi aggiunge, “la madre di Fido, ovviamente”. Molto buona, dico, ma non mi interessa tanto il porco né la salsiccia, sono qui per sapere come pensa di cambiare questo territorio. “Io sono per la democrazia”, mi prende il braccio, “venga che le mostro la tenuta”. Centinaia e centinaia di ettari di terra acquistati in pochissimi anni. In molti lo accusano di essersi arricchito con i soldi delle pubblicità, alle spalle dei seguaci del suo canale youtube, migliaia di ciociari interessati all’agricoltura e all’allevamento. “Il podere logora chi non ce l’ha”, dice, “ho investito nel Movimento ogni centesimo guadagnato grazie a youtube”. Sa che le indagini demoscopiche danno il Movimento Cinque Stalle come il più gradito dagli elettori della Provincia di Frosinone. “Gli hacker nemici della democrazia hanno provato a fermarci pubblicando un video nel quale un mio sosia nomina la cipolla tra gli ingredienti della salsiccia secca”, racconta, “chi mi segue da anni sa che non direi mai una cosa simile”. Torno a battere sul tema, come crede che la provincia di Frosinone possa tornare grande, “mandando a casa i politici”, dice, “pagando meno tasse, creando più lavoro, non ci sono più le mezze stagioni e una rondine non fa primavera. Ora mi scusi, devo andare”. Mi stringe la mano, saluta e se ne va.

Pongo la stessa domanda ai ragazzi della sede di Frosinone di Casa Bau. “Il segretario non c’è”, mi dicono, “si è stirato l’avambraccio mentre si allenava nel saluto romano”. Uno tra loro mi racconta che suo nonno partecipò alla marcia del 1922, “ma non a Roma, a Posta Fibreno. Aveva sbagliato direzione”. Non hanno tempo per me, “dobbiamo prepararci, a mezzanotte dovremo minacciare un po’ di clandestini alla stazione ferroviaria”. Telefono al segretario del Partito Comunista Ernico, Sisto Trotsky Peralta, “Casa Bau vuole minacciare un po’ di clandestini alla stazione ferroviaria”. “Ci vediamo lì”, dice lui.

Ma la sinistra non è mai dove serve, e alla stazione ferroviaria non trovo Trotsky ma Padre Sisto che distribuisce cibo e coperte a poveri, barboni ed immigrati. “Non dovrei occuparmi dei loro corpi ma delle loro anime”, mi dice, “sono tempi bui”.

Nel frattempo la radio annuncia una guerra civile imminente che potrebbe coinvolgere tutto il territorio della Provincia di Frosinone dopo la decisione della Corte Costituzionale di annullare il referendum sulla secessione del territorio di Tecchiena dal Comune di Alatri e l’arresto dei membri dell’autoproclamatosi corpo dei vigli urbani tecchienesi.

“We’ll Make Ciociaria Great Again!”, urlano ridendo due ragazzi di colore visibilmente ubriachi.
“Migranti anche loro?”, domando a Padre Sisto.
“No, sono inglesi. Erasmus a Frosinone”
“Erasmus a Frosinone?”
“Già, poverini”
“Che sfortuna”
“Sì”

“Make Ciociaria Great Again” è stato pubblicato nel numero di Ottobre 2017 di Gente Comune, periodico gratuito distribuito nella Provincia di Frosinone
[Foto di copertina: Il Grattaciel0 Edera di Frosinone]

A proposito dell'autore

Antonio Coletta

Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

Commenta questo post

Antonio Coletta Autore, ufficio stampa, redattore editoriale

Antonio Coletta

Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

Contattami