Antonio Coletta Autore, ufficio stampa, redattore editoriale

Nessuno nasce Maschio

N

Non posso parlare per tutti i luoghi d’Italia, ma dove sono cresciuto io mi sono trovato malissimo perché l’essere Maschio lo misuravano perlopiù a botte, volgarità, risate sboccate, omofobia, abilismo e misoginia, e io al contrario avevo un fisico esile e un capoccione che a malapena si teneva dritto sul collo, attitudini prevalenti per le cose astratte, sentimentalismo facile e una stragrande maggioranza di donne in famiglia.

La mia educazione sentimentale e sessuale è andata avanti a tentoni, tra l’idea e la paura di dovermi adeguare a quella mascolinità lì e quella di rimanere fedele al mio carattere e istinto. Volevo essere accettato, avrei voluto essere un Maschio vincente e ce l’ho messa tutta, ma non lo ero.

Oggi so che quelle prove di virilità erano tutte fregnacce e che avrei potuto risparmiarmi e risparmiare fatiche e dolori, eppure di fronte alle battute cameratesche sorrido sempre cortese, e non so se lo faccio per compiacere o per vigliaccheria. E qualche volta anch’io mi lascio andare a considerazioni di cui mi vergogno subito dopo averle pensate. Per quanto possa evolvermi, porto ancora tracce poco rassicuranti di quella “cultura”. E tuttavia sono sicuro che il patriarcato sia agli sgoccioli, e che i nostri nipoti si chiederanno che razza di trogloditi eravamo.

Intanto, comunque, dicevo, il maschilismo fatica a morire e le relazioni continuano a essere vissute malamente in nome di una proprietà eterna e di un modello ingiusto fin dall’inizio dei tempi. A pensarci bene non mi sorprende che in quel gruppo facebook dove venivano offerte le foto della propria moglie a un branco di allupati gli utenti fossero senza maschera: nome, cognome e spesso foto, siamo Maschi, possiamo farlo.

Le generazioni precedenti si sono fatte da sole la loro educazione sessuale e sentimentale, così come, da ultimo, quella all’uso dei nuovi mezzi di comunicazione. E hanno fatto anche un bel po’ di danni. È probabilmente importante un cambio di passo e che, lì dove i genitori non riescono ad arrivare, siano le scuole ad aiutare e guidare i ragazzi al rispetto degli altri e di loro stessi.

Nessuno nasce stronzo, nessuno nasce Maschio. Scrive Pavese: «Ma tutti i pazzi, i maledetti, i criminosi sono stati bambini, hanno giocato come te, hanno creduto che qualcosa di bello li aspettasse. Quando avevamo tre, sette anni, tutti, quando nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore».

A proposito dell'autore

Antonio Coletta

Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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