Ho la sensazione che in Italia – giustamente – non vedessimo l’ora di toglierci di torno tutte quelle immagini di devastazione che arrivavano dalla Palestina e che, al momento della tregua, l’indignazione per i crimini del governo israeliano stia velocemente scemando, e anche che quei movimenti popolari di supporto alle popolazioni palestinesi non si stiano traducendo in una nuovissima forma di aggregazione politica, come in molti avevamo sperato. «Sembra già passata una vita», commentavamo ieri con alcuni amici. Nelle nostre sale, in questo momento, c’è ancora «La voce di Hind Rajab» a raccontare la ferocia della violenza israeliana, la tragedia, le difficoltà e le contraddizioni di un contesto disumano: cinema di altissima qualità, oltretutto, che credo potrà esserci d’aiuto a fissare bene nella mente quel che è successo appena ieri, per mani occidentali, non troppo lontano da qui, e a non dimenticarlo.