Antonio Coletta Autore, ufficio stampa, redattore editoriale

Sassoli

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Non ho nulla da dire sulla prematura morte di David Sassoli tranne che quando un uomo muore dovremmo essere tutti dispiaciuti e che, almeno in pubblico, il presidente del parlamento europeo possedeva toni gentili che in Italia non sono per nulla comuni. Invece – al di fuori di chi ha davvero conosciuto Sassoli e di chi del racconto fa il proprio mestiere – su questi stramaledetti social media lo vedo da un lato tirato per la giacchetta per raccontare incontri fugaci e conversazioni di circostanza (per rendersi protagonisti di una storia che non ci appartiene, un poʼ come nel medioevo si spargevano reliquie di san Francesco nelle chiese di tutta Italia) e dallʼaltro al centro di unʼirrilevante e delirante questione sulle cause del decesso, mossa a sostegno delle tesi scientifiche sostenute dal macellaio sotto casa. È un vilipendio di cadavere, quello destinato al defunto uomo pubblico, che un tempo si faceva chiacchierando nei bar e lì moriva innocuo dopo un bicchiere («una volta Andreotti mi ha stretto la mano», «uno che lo conosce mi ha detto che è morto perché si drogava», «la prendi unʼaltra birra?») e invece qui resta scritto, spesso con parole utilizzate con accezioni sbagliate («onore», dio mio, «onore»!), alla mercé di tutti e a testimonianza del fatto che ormai pochissimi tra noi, in pubblico, si vergognano del loro provincialismo e dei loro toni sgarbati.

A proposito dell'autore

Antonio Coletta

Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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