Antonio Coletta Autore, ufficio stampa, redattore editoriale

Un’ottima idea

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silvio-berlusconi-senza-trucco-2Se avessi ancora fiducia nella parola “rivoluzione”, ieri avrei dato appuntamento ai miei amici a casa, avrei preso dei pasticcini e avrei preparato il the, poi ad una certa ora avrei stappato una bottiglia di ottimo spumante per brindare alla decadenza di Silvio Berlusconi.

Se fossi realmente ancora un “comunista”, avrei simpatia per i grillini che festeggiano con le dita a V in segno di vittoria nemmeno fosse un fumetto di Topolino e anche per quei giovani del Pd che, in fondo non è colpa loro, lo ricordano Marx quando giocava nel Milan.

Subito dopo le celebrazioni di rito sarei andato al teatro Valle – che è lì che la sinistra, quella vera, si incontra e festeggia in queste occasioni – e poi al Pigneto, aperitivo lungo per discutere di quell’interessantissimo articolo apparso su Micromega riguardante l’influenza della canzone di Gigione dedicata a Papa Francesco sui processi di pace in Siria, parlare del crollo del valore dei buoni pasto, della necessità reale dell’Imu per salvare i conti dello Stato e di come sarebbe necessario ricalibrarla in base al reale reddito delle persone.

Invece no, sono rimasto in casa tutto il giorno perché non ho alcun motivo per incazzarmi o festeggiare.

Certo, avessi studiato economia domestica avrei saputo come impiegare meglio la mia giornata piuttosto che starmene ad ascoltare gli interventi del senatore Zizza e della senatrice Taverna ed inviare qualche curriculum distrattamente per passare il tempo.

In un Paese meritocratico uno come me non avrebbe un lavoro e, infatti, non ce l’ho.

L’Italia è dunque un Paese che funziona, perché mai qualcuno dovrebbe assumere e, peggio, stipendiare uno specialista in giochi di parole?

Poco tempo fa mi arrivò una e-mail da uno di quei motori di ricerca per il lavoro:

Gentile Antonio Coletta,
la ringraziamo per essersi iscritto al nostro sito contenente tutti gli annunci di lavoro del mondo.
Siamo spiacenti di comunicarLe, purtroppo, che Lei non potrà mai trovare alcuna occupazione.
Analizzando attentamente il suo profilo, infatti, abbiamo constatato che le Sue attitudini sono inutili e la Sua figura professionale non esiste!
Per aiutarla e non farLe perdere ulteriore tempo, abbiamo deciso di bloccarLe l’accesso alla nostra pagina e di segnalare il Suo caso a tutti i siti nostri omologhi perché facciano lo stesso.
Le auguriamo una buona giornata

Lo staff di www.tuttigliannuncidilavorodelmondo.com

Se pure la trovassi un’occupazione sarebbe, con ogni probabilità, un rispettabilissimo e dignitosissimo lavoro da impiegato che, comunque, non mi permetterebbe mai di metter su famiglia. Neanche se mi pagassero duemila euro al mese.

Ve lo immaginate?

“Bel bambino, cosa fa tuo padre?”
“L’impiegato!”
“Devi essere molto orgoglioso di lui!”
“Sì! Moltissimo!”
“Avete sentito bambini? Suo padre è un IMPIEGATO!”

Li sentite gli “UUUUUUUU” di ammirazione degli altri bambini?

Ma, in fondo, non ho di questi problemi: l’unica vera questione che mi opprime e deprime è capire come impiegare il tempo in attesa di acquisire il diritto alla pensione di povertà e conquistare, finalmente e con grandissima dignità, un’autonomia stabile dagli stipendi dei miei genitori.

Potrei dedicarmi agli altri.

Oppure potrei starmene sul divano, così, a guardare.

Sì, quest’ultima mi pare un’ottima idea.

A proposito dell'autore

Antonio Coletta

Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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