Antonio Coletta Autore, ufficio stampa, redattore editoriale

Una cosa fresca

U

Mi sono recentemente accorto, entrando in un locale per bere una cosa fresca, di aver raggiunto lʼetà di quelli che io a ventʼanni consideravo già dei “vecchi”. Lʼho visto negli sguardi dei ventenni tutto quel vecchiume che mi si è stagliato addosso: non credo sia una questione di aspetto fisico – che io alla loro età ero già semicalvo – quanto di movenze, espressioni, atteggiamenti. Anche odore, forse. Devo dire però che la cosa mi ha divertito alquanto, soprattutto perché ho immaginato quanto la presenza di un ragazzo-della-mia-età possa far sembrare decisamente meno fico* un locale agli occhi di un ragazzo-giovane. A ogni modo, io locali fichi* non ne frequentavo neanche a ventʼanni: loro non mi piacevano, io non piacevo a loro – magari perché ero già semicalvo. Arrivo al punto: il mio fiuto per gli affari mi ha suggerito di proporre un nuovo servizio a pagamento come avventore nei locali rivali. Amici imprenditori italiani del settore della somministrazione di bevande, potrei sedermi per vostro conto al bancone dei vostri nemici dallʼorario di apertura fino al momento della chiusura, così da allontanarvi la clientela più giovane («oh, guarda che vecchi sfigati frequentano questo posto, giriamo alla larga, andiamo da X, lì non ne troveremo») e, spesso, abbiente. Nessuna esclusiva, lavoro da freelance, emetto fattura.

* termine desueto, sinonimo di “alla moda”

A proposito dell'autore

Antonio Coletta

Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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Antonio Coletta è autore, ufficio stampa e redattore editoriale freelance. Ha fondato numerosi blog e strambe webzine e collaborato con molte testate e troppi siti internet. Ha raccontato la sua fallimentare esperienza di addetto stampa del cantautore Calcutta in «Calcutta. Amatevi in disparte» (Arcana, 2018), pubblicato la raccolta di racconti «Mia madre astronauta» (Ultra, 2019) e partecipato all'antologia «Qui giace un poeta» (Jimenez, 2020) con un racconto su Roberto Bolaño.

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